Societe Generale  ha chiuso il quarto trimestre con un aumento dell’utile netto del 20% a 656 milioni di euro. La banca transalpina, la terza in Francia per attivi di bilancio, ha beneficato in particolare della plusvalenza da 147 milioni generata dalla cessione del 20% del gestore patrimoniale Amundi in sede di Ipo e della ripresa delle erogazioni di prestiti in Francia.

 

SocGen , che ha visto i ricavi scendere dell’1% a 6,05 miliardi, ha inoltre aumentato di 400 milioni a 1,7 miliardi gli accantonamenti per spese legali per tener conto delle indagini in corso negli Stati Uniti per presunta violazione delle sanzioni internazionali imposte ad alcuni Paesi come Iran e Sudan.

 

I risultati del trimestre dimostrano l’impatto positivo della progressiva ripresa dell’economia francese, che ha consentito di compensare la debolezza dell’investment banking e della controllata russa Rosbank.

 

Il retail banking in Francia ha infatti visto un miglioramento dell’utile netto del 27% a 315 milioni di euro, mentre l’investment banking ha riscontrato un calo del 35% a 275 milioni e Rosbank ha perso 8 milioni.

 

La crescita dei profitti ha consentito di aumentare il capitale di vigilanza necessario per soddisfare i requisiti patrimoniali minimi imposti dalle autorita’ bancarie europee. Il Core Tier 1 e’ infatti salito dal 10,5% di fine settembre al 10,9%, poco sotto l’obiettivo dell’11,5% indicato per il 2019. Il Leverage Ratio e’ inoltre migliorato dal 3,9% al 4%.

Tuttavia, il gruppo ha avvertito che “l’aumento dei requisiti di capitale e il contesto economico e finanziario non consentono di confermare l’obiettivo di Roe del 10% per la fine del 2016”. Nel 201,

 

il Roe si e’ attestato all’8,1%, contro il 7,3% del 2014.

 

L’amministratore delegato Frederic Oudea ha quindi precisato che “in un ambiente previsto volatile nel 2016, Societe Generale  puntera’ sul suo modello di business di successo per portare avanti il piano di trasformazione con determinazione e continuare a portare valore ai propri clienti e creare valore per gli azionisti”.

 

La banca francese ha comunque proposto un dividendo di 2 euro per azione a valere sull’esercizio 2015, a fronte degli 1,2 euro pagati l’anno scorso. Nell’intero 2015 l’utile netto e’ cresciuto del 49% a 4 miliardi e i ricavi dell’8,8% a 25,64 miliardi.