I prezzi al consumo a dicembre nell’area euro hanno mostrato una crescita tendenziale dell’1,6%, in linea con le previsioni del consenso, ma in rallentamento rispetto all’1,9% di novembre. Euro e sterlina stabili. Banche in ripresa, male Mediaset bocciata a underperform da BofA (il target price passa da 4 a 1,7 euro)
L’inflazione frena a dicembre nell’Eurozona e le borse europee restano negative. Il Dax cede lo 0,22%, il Cac40 lo 0,49%, il Ftse100 lo 0,46% e l’indice Ftse Mib lo 0,28% a 19.422 punti dopo che l’indice dei prezzi al consumo nell’area euro a dicembre, secondo la lettura definitiva, è salito dell’1,6% anno su anno, in linea con le previsioni del consenso e del dato preliminare, ma in rallentamento rispetto all’1,9% di novembre.
PUBLICITÉ
inRead invented by Teads
Eurostat ha aggiunto che, su base mensile, sempre a dicembre, l’inflazione è rimasta invariata, anche in questo caso come da attese e lettura preliminare. Mentre l’indice dei prezzi core, che esclude le componenti dell’energia, degli alimenti e dell’alcool, è salito a livello mensile dello 0,5% ed è cresciuto dell’1% su base annuale, meno delle previsioni di consenso, ma in linea con il dato preliminare e quello del mese precedente.
In attesa del meeting della Bce di giovedì prossimo, il mercato si interroga su quanto l’Istituto centrale sia preoccupata del rallentamento della crescita economica, dopo che a dicembre aveva adottato un approccio cauto. L’attenzione degli investitori sarà rivolta anche alla possibilità che Francoforte decida di diventare più accomodante, ha affermato Reinhard Cluse di Ubs. Le circostanze rimangono difficili, soprattutto per le incertezze riguardo la Brexit. “La Bce potrebbe rinviare un suo giudizio definitivo al 7 marzo, quando saranno presentate le sue proiezioni macroeconomiche”, ha concluso Cluse.
Dopo il dato sull’inflazione in Eurozona, importante in chiave Bce, il cambio euro/dollaro resta poco sotto 1,14 a 1,1397, mentre il cambio sterlina/dollaro è stabile a 1,2874. Per Ray Attrill, global head of Fx strategy di Nab, è troppo presto per comprare sterline, in quanto resta un alto grado di incertezza sul processo di uscita del Regno Unito dall’Unione europea, con tutte le opzioni che restano sul tavolo e con possibili nuovi voti di sfiducia da parte dei laburisti.
Diversi analisti evidenziano, in effetti, come sia difficile per il primo ministro britannico Theresa May raggiungere un accordo che possa soddisfare sia il parlamento inglese che i funzionari Ue. Inoltre la situazione di stallo, ha osservato Erik Nelson, currency strategist di Wells Fargo Securities, potrebbe causare un rallentamento degli scambi commerciali tra Londra e Bruxelles e potrebbe impattare negativamente sull’attività economica a livello globale.
Poco mosso anche lo spread Btp/Bund a 254 punti base. Dopo un vertice di maggioranza questa mattina, il governo M5s-Lega ha sciolto “tutti i nodi” che ancora pesavano sul decreto che contiene le norme sulla cosiddetta quota 100 per le pensioni e sul reddito di cittadinanza. “Il testo è pronto, tutti i nodi sono stati sciolti”, ha detto il sottosegretario leghista al Lavoro Claudio Durigon, aggiungendo che il Consiglio dei ministri si terrà oggi alle 18.
Intanto stamani il ministero dell’Economia spagnolo ha assegnato un ammontare complessivo di 4,61 miliardi di euro, rispetto a una forchetta di offerta tra 4 e 5 miliardi, di nuova carta sulle scadenze 2021, 2023, 2024 e 2027. Rispetto al collocamento precedente, i tassi risultano in lieve calo e il rapporto tra domanda e offerta appare migliorato. Nel dettaglio, ha sottolineato Reuters, sono stati assegnati 1,413 miliardi di Bonos 2021 cedola al rendimento di -0,047%, 1,66 miliardi di Bonos 2023 a 0,289%, 726 milioni di titoli 2024 a 0,565% e 811 milioni di titoli 2027 a 1,137%.
Sul listino milanese il warning di Société Générale sui conti del quarto trimestre che saranno impattati dalle difficili condizioni dei mercati e dall’effetto della vendita di alcuni asset pesa ora solo su alcuni bancari, i big Intesa Sanpaolo (-0,27%) e Unicredit (-0,04%). Invece hanno recuperato terreno Banco Bpm (+0,58%), Ubi (sulla parità a 2,424 euro) e Bper (+0,56%). Tra gli altri titoli positivi, si segnalano UnipolSai (+1,44%), Saipem (+0,8%), Tim (+1,98%), Moncler (+0,87%), Campari (+1,25%). Male STM (-2,95%) che soffre insieme a tutti i produttori di microchip europei per il warning di Tsmc e Mediaset (-3,91%) che ha subìto un downgrade da parte di Bank of America Merrill Lynch da neutral a underperform. Il target price scende da 4 a 1,7 euro.
Una bocciatura arrivata dopo che Fininvest ha comprato sul mercato 30,150 milioni di azioni del Biscione a dicembre, pari al 2,55% del capitale, secondo quanto è emerso dagli internal dealing. La quota della holding della famiglia Berlusconi è così salita al 43,73% del capitale e al 45,45% circa dei diritti di voto. Gli acquisti sono avvenuti dal 12 al 28 dicembre a un prezzo fra 2,75 e 2,47 euro per azione per un controvalore pari a circa 78 milioni di euro. Il secondo azionista di Mediaset , si ricorda, è Vivendi con il 28,8% del capitale e il 29,9% dei diritti di voto.