Alcuni clienti di JP Morgan Chase non dovranno aspettare molto prima di apprezzare gli effetti legati alla decisione della Federal Reserve di alzare i tassi di interesse per la prima volta dal 2006. Secondo il Wall Street Journal, a partire da gennaio la più grande banca americana per asset inizierà ad alzare i tassi di interesse sui depositi dei suoi più grandi clienti istituzionali. Secondo le fonti del giornale finanziario, saranno i depositi “operativi” a godere della decisione essendo quelli che con meno probabilità vengono ritirati in casi di crisi.
JP Morgan è la prima a muoversi in questo senso tra le sue più grandi rivali, che invece ore dopo il rialzo dei tassi da parte della banca centrale Usa annunciato lo scorso 16 dicembre decisero di approfittarne aumentando al 3,5% dal 3,25% il tasso base usato per una vasta gamma di prestiti. A fare una scelta simile furono istituti di credito come Wells Fargo, Bank of America, U.S. Bancorp, Pnc Banl e la stessa JP Morgan. In quest’ultimo caso a farne le spese è chi sigla prestiti mentre nel caso dell’aumento dei tassi di interesse sui depositi è chi ha un conto corrente a beneficiarne.
Negli ultimi anni, la differenza tra quanto le banche versano in interessi sui depositi e quello che guadagnano concedendo prestiti o facendo investimenti è stata limitata dai bassi tassi di interesse della Fed. Generalmente duranta una fase di normalizzazione della politica monetaria della Fed, gli incrementi dei tassi sui depositi sono più lenti di quelli sui prestiti. Ciò spiega perché le banche guadagnano di più quanto il costo del denaro sale.