Le decisioni della Bce hanno deluso gli investitori, che dopo gli annunci di Mario Draghi sull’ampliamento del Qe ma senza grandi sorprese, sono corsi a vendere azioni: il bilancio della scorsa settimana si è chiuso in pesante ribasso, con una perdita di oltre due punti percentuali per Piazza Affari. Ora l’attenzione si sposta verso l’altra grande Banca centrale, la Federal Reserve, che a metà mese deciderà con ogni probabilità di alzare i tassi Usa: gli ultimi dati sul mercato del lavoro americano hanno mostrato l’ulteriore rafforzamento dell’economia a stelle e strisce e ormai nulla sembra poter dissuadere Janet Yellen dalla (cauta) stretta monetaria.
Sul fronte valutario, però, per il momento l’euro ha reagito alle notizie provenienti dalla Bce con un forte apprezzamento, che l’ha portato a chiudere la settimana vicino a 1,09 dollari. Certo, con la prospettiva di un innalzamento dei tassi americani il biglietto verde dovrebbe riprendere il trend di rafforzamento, ma per il momento la marcia si è interrotta. Resta poi sotto pressione il petrolio, che tratta in area 40 dollari al barile. In un primo momento, sembrava che dalla riunione dell’Opec di venerdì potesse emergere un annuncio di un taglio alla produzione, ma così non è stato. Ecco gli eventi principali della prossima settimana.
Lunedì 7 dicembre. Il Presidente della Commissione europea, Jean- Claude Juncker, incontra il Presidente della Banca Centrale europea, Mario Draghi. A Bruxelles si riunisce l’Eurogruppo. I mercati guardano ai dati sulla produzione industriale in Germania e sul credito al consumo negli Stati Uniti.
Martedì 8 dicembre. Si riunisce l’Ecofin, mentre Eurostat comunica il Pil finale del terzo trimestre per la zona con la moneta unica: l’attesa è per una crescita trimestrale dello 0,3%. Dal Giappone, prima, arrivano i dati sul Pil, dal Regno Unito quelli sulla produzione industriale.
Mercoledì 9 dicembre. In Giappone si guarda agli ordini di macchinari, in Germania alla bilancia commerciale. L’Istat rende noti i dati sulla struttura e competitività delle imprese di industria e servizi relativi all’anno 2013. Negli States sono in agenda le richieste di mutui ipotecari e le scorte all’ingrosso.
Giovedì 10 dicembre. Il Giappone pubblica i prezzi alla produzione. Dalla Francia arrivano l’inflazione e la produzione industriale, dal Regno Unito la bilancia commerciale. La Banca d’Inghilterra comunica la sua decisione su tassi e acquisti di titoli. Negli Stati Uniti si guarda alle richieste di sussidi per la disoccupazione e al deficit pubblico. In Italia, il Tesoro comunica i dati sull’asta di BoT annuali per 5,5 miliardi di euro.
Venerdì 11 dicembre. Triplice comunicazione dall’Istat, sulla
produzione industriale di ottobre, il mercato del lavoro trimestrale e i primi nove mesi di export delle regioni italiane. Dalla Germania si attende l’andamento dell’inflazione, mentre negli Usa si guarda a vendite al dettaglio e fiducia misurata dall’Università del Michigan.