Il Credit Agricole , presente in Italia con la filiale Cariparma, punta a espandersi sul mercato italiano, approfittando del consolidamento in atto nel settore bancario. “C’è ancora del consolidamento e delle ristrutturazioni da fare nelle banche italiane”, ha spiegato il vice amministratore delegato, Xavier Musca, durante la presentazione del piano strategico 2016-2019 della banca francese. “Per noi è un’opportunità perché questo vuol dire che ci sono delle parti del mercato da prendere in questo Paese”, ha aggiunto.

 

Uno degli obiettivi del piano del Credit Agricole  in Italia è quello di raggiungere 800 milioni di sinergie di ricavi entro il 2019, con un incremento del 40% rispetto al 2015 e con una continua attenzione alla riduzione dei costi operativi. Solo per Cariparma sono previsti, entro la fine del piano, 625 milioni di euro di investimenti e il raggiungimento di 2 milioni di clienti.

 

Inoltre è prevista la trasformazione del modello di servizio verso la multicanalità per assicurare un miglior servizio ai clienti, nonché un progetto per la creazione di una rete di consulenti finanziari dipendenti e una piattaforma digitale per i clienti più evoluti. Il gruppo prevede poi un’ulteriore crescita nel settore dei mutui e lo sviluppo dell’area Agri-Agro e Mid-Corporate.

 

L’Italia è il secondo mercato domestico per il Credit Agricole  con oltre 12 mila dipendenti, 3,5 milioni di clienti, 15 società che coprono tutti i segmenti del settore bancario/finanziario/assicurativo e che hanno sviluppato nell’ultimo anno 123 miliardi di raccolta, circa 60 miliardi di impieghi e oltre 3 miliardi di ricavi, con un risultato netto nell’ultimo anno di 455 milioni di euro grazie anche a importanti sinergie e al cross selling.

 

Fuori dai confini francesi e italiani, la banca, pur non escludendo acquisizioni da parte della propria società di gestione del risparmio, Amundi, potrebbe ulteriormente snellire la propria presenza in Paesi non strategici come Egitto, Arabia Saudita, Marocco e Ucraina se si presenteranno delle opportunità.

 

In casa la terza banca francese per capitalizzazione di mercato punta a focalizzarsi sul retail banking, sull’asset management e sulle assicurazioni dopo la semplificazione, già annunciata a febbraio, che prevede la cessione delle quote detenute dal Credit Agricole  nelle casse regionali per un totale di 18 miliardi di euro a Sacam Mutualisation, realtà detenuta totalmente dalle casse.

 

Più nel dettaglio, il management si aspetta un miglioramento dell’utile netto a 4,2 miliardi nel 2019, rispetto ai 3,5 miliardi dell’anno scorso che rappresentano il miglior risultato degli ultimi otto anni, grazie alla riduzione dei costi per 900 milioni di euro, alle attività di cross-selling tra le banche cooperative e alle attività nelle assicurazioni, nell’asset management e nel credito al consumo con l’obiettivo di generare ricavi addizionali per 400 milioni l’anno entro la fine del piano.

 

La banca dovrebbe così di mettere a segno tra il 2016 e il 2019 una crescita media annua dei ricavi del 2,5% (+3% Cariparma) senza rinunciare a investire 4,4 miliardi di euro per sviluppare servizi di digital banking, rispettare le nuove normative bancarie e razionalizzare la struttura dei costi. Tra gli altri obiettivi del piano, un Rote di oltre il 10%, un Core Tier 1 sopra l’11% e la distribuzione del 50% dell’utile netto tramite un dividendo in contanti dal prossimo anno in poi.