La sterlina si apprezza, ma la borsa di Londra scende dopo che l’avvocato generale della Corte di giustizia dell’Unione Europea si è espresso a favore della possibilità che la Gran Bretagna rinunci unilateralmente alla Brexit. Scenario in realtà inviso sia al governo della Gran Bretagna sia all’Unione Europea.
Sterlina in risalita a 1,28128 dollari, mentre la borsa di Londra scende (-0,76%) dopo che l’avvocato generale della Corte di giustizia dell’Unione Europea, con un parere non vincolante, si è espresso a favore della possibilità che la Gran Bretagna rinunci unilateralmente alla Brexit. Scenario in realtà inviso sia al governo della Gran Bretagna, sia all’Unione Europea che vedrebbe in una ipotesi simile effetti destabilizzanti.
La Corte con sede a Lussemburgo, la cui sentenza su questa vicenda sarà resa nota successivamente, è stata interpellata dalla magistratura scozzese, che ha chiesto se il Regno Unito avesse il diritto di revocare unilateralmente la sua iniziativa per uscire dall’Ue. Nelle sue conclusioni, l’avvocato generale ha proposto alla corte di indicare che il trattato sull’Ue, e il famoso articolo 50, “autorizza la revoca unilaterale della notifica dell’intenzione di ritirarsi dall’Unione fino alla data della conclusione dell’accordo di ritiro”.
Intanto inizia oggi alla Camera dei Comuni britannica la maratona della premier, Theresa May, che, nei prossimi cinque giorni di dibattiti, cercherà di convincere i parlamentari a votare sì all’accordo per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, in agenda il prossimo martedì. La premier dovrà scontrarsi con l’opposizione, non solo dei membri del partito laburista e del partito democratico unionista nordirlandese, ma anche dei rappresentanti del suo stesso partito. Non è ancora chiaro se il dibattito porterà alla ratifica dell’accordo.
“Se il Parlamento boccerà l’intesa, dovremo compiere dei passaggi obbligatori”, ha detto May aggiungendo che il Governo si sta preparando anche all’eventualità di una Brexit senza accordo. Vari leader comunitari hanno già avvertito che non verranno offerte condizioni migliori a Londra nel caso di mancata approvazione da parte del parlamento inglese. Non è stata comunque esclusa la possibilità di nuovi colloqui, sebbene una revisione dei termini fondamentali dell’accordo sia ritenuta impossibile.
D’altronde da Amundi avvertono: “La ratifica parlamentare dell’accordo non sarà facile e probabilmente porterà nuovi episodi di stress sui mercati, ma riteniamo che lo scenario più probabile sia che l’accordo verrà ratificato (probabilmente non al primo tentativo). Qualunque cosa accada, l’incertezza sui mercati rimarrà probabilmente fino a fine marzo quando il Regno Unito abbandonerà l’Unione Europea”.
Focus su Brexit: oggi nuovo voto a Londra «Mentre i voti della scorsa notte sono significativi, va ricordato che legalmente non cambiano nulla, poiche il Regno Unito lascera l’Ue il 29 marzo. Cio significa che ora passiamo al prossimo capitolo in cui i parlamentari ora voteranno una mozione nella quale si chiede se il Regno Unito debba cercare un’estensione dell’articolo 50, cosa che sara probabilmente decisa nelle riunioni del Consiglio europeo della prossima settimana – e il commento di Michael Hewson (Chief Market Analyst di CMC Markets UK) – Questo e il punto in cui il Regno Unito perde il controllo della trama poiche l’Ue potrebbe avvalersi del suo diritto di bloccare qualsiasi richiesta di estensione, indipendentemente da cio che i parlamentari vogliono, a meno che il Regno Unito non dimostri la presenza di motivi significativi per concedere l’estensione e con il parlamento unanime per una posizione che non piace e non abbiamo ancora un’idea piu chiara di cio che vuole».