La classica ricetta per non far calare i margini quando si prospettano riduzioni dei ricavi. Barclays taglia 1.000 posti di lavoro e lo fa nella propria divisione investment bank. E, in particolare, nel continente dal quale è partita l’ondata di vendite sui mercati azionari: l’Asia.

L’istituto britannico, dal primo dicembre guidato da Jes Staley, cesserà, infatti, le sue attività corporate in Paesi come Indonesia, Taiwan, Corea del Sud. Ai quali si aggiunge anche l’Australia. La copertura di tali mercati avverrà tramite hub in città finanziarie nelle rispettive regioni. Barclays valuta anche la dismissione delle sue attività sul mercato dei metalli preziosi.

Inoltre l’istituto valuta l’uscita dal mercato domestico brasiliano e ulteriori tagli nell’investment banking in Europa Centrale, Medio Oriente e Nord Africa.

Si tratta di esuberi che vanno ad aggiungersi ai 19.000 del piano triennale di contenimento dei costi partito nel 2014 e che si concluderà quest’anno.

 

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